La lunga intervista di Carlo Tavecchio a Le Iene: “Dimissioni? No, presenterò il mio progetto e vedrò se ho la fiducia per portarlo avanti”.
Intercettato dai microfoni de Le Iene, Carlo Tavecchio, presidente della FIGC, ha parlato agli italiani chiedendo scusa per la clamorosa eliminazione dell’Italia contro la Svezia, rivelando qualche retroscena sulla scelta di Ventura come ct e ha infine concluso parlando delle voci circa le sue possibili dimissioni da presidente della Federazione, un passo che quasi tutta la Nazione calcistica sembra chiedergli dopo il clamoroso fallimento.
Carlo Tavecchio sul girone dell’Italia
La prima critica Carlo Tavecchio l’ha voluta muovere al girone dell’Italia, costretta a fare i conti con la Spagna: “Sono molto stanco, sia nel fisico che nella mente. Pensavo che la Svezia non fosse un avversario così impossibile, specialmente con gli 80mila di San Siro. Però è assurdo mettere due nazioni campioni del mondo nello stesso girone, perché poi una di queste rischia di rimanerne fuori“.
Tutta colpa di Ventura
Tavecchio ha poi parlato dell’ex c Ventura, indicato come unico responsabile della disfatta azzurra: “ perché tutti quei cross contro gente alta uno e novanta? Con i più rapidi tenuti in panchina. La disfatta è solo tecnica e la colpa è tutta di Ventura. Come si fa a lasciare fuori Insigne? A Milano ci sono più di 100mila napoletani, pensavo che questo bastasse a convincere il ct. Io però non ho voce in capitolo, non potevo metterci bocca“.
Le scelte di Carlo Tavecchio
Il presidente della FIGC Tavecchio ha poi rivelato come quello di Ventura non fosse il primo nome sulla sua lista per i successori di Antonio Conte al ruolo di ct: “All’inizio il mio nome era quello di Donadoni. Poi però il presidente Saputo si è opposto. Poi pensavo a Montella e De Biasi ma non è facile liberarsi da contratti milionari. Cairo mi ha consigliato Ventura e gli ho dato carta bianca su tutto”.
Carlo Tavecchio, dimissioni
Carlo Tavecchio ha concluso l’intervista parlando poi delle sue dimissioni, chieste a gran voce da milioni di tifosi e da tanti addetti ai lavori: “Mi sento responsabile, ma non andrò via, non mi dimetterò. Domani presenterò il mio progetto e vedrò se ho ancora la fiducia che mi serve. Non dormo da quattro giorni, non mi capacito ancora. Italiani, abbiate pazienza: soffro insieme a tutti voi”.